Niccolò Rivato – ddchem
Alla fine degli anni ’60 l’uso dell’acqua nei rivestimenti superficiali era ormai consolidato grazie alle emulsioni viniliche e alchidiche a base acqua. L’estensione dell’uso dell’acqua ai più sofisticati rivestimenti bicomponenti dell’epoca, ad esempio epossidici e poliuretanici, si sarebbe rivelata molto più difficile. Nel caso delle epossidiche, ci sarebbe voluto più di un decennio per farle accettare come rivestimenti di reale importanza per l’industria e la società¹.
Negli ultimi decenni, tuttavia, i coating epossidici a base acqua, hanno attirato molta attenzione grazie alle nuove tecnologie e alla migliorata esperienza formulativa degli operatori del settore.